Questo report ci è stato inviato da Luciano, attivista romano partecipante alla Gaza Freedom March, inoltre è stato colui che ha materialmente portato il denaro raccolto dalla nostra assemblea. Per visionare la nostra sottoscrizione andate su
http://www.forumpalestina.org/news/2009/Aprile09/20-04-09SottoscrizioniTac.htm
La nostra sottoscrizione è la numero 26.
L’organizzazione della Gaza freedom march e’ composta da oltre 40 delegazioni
da tutto il mondo (800 circa i partecipanti) di cui la composizione politica
abbastanza variegata. la delegazione piu’ rappresentativa e’ stata quella
americana capitanata dalle donne della "code pink" (che scopriremo piu’ tardi
sostenitrici del guerrafondaio Obama) molt@ compagn@comunisti e anarchici da
tutto il mondo. la delegazione Italiana e’ composta da 2 strutture divise e in
distanti politicamente:action four peace e forum palestina,140 unita’ in tutto,
presenti alcuni personaggi della "politica istituzionale radicale". Il governo
Egiziano del boia Mubarak decide di non autorizzare l’apertura del valico di
Rafah dove e’ prevista la manifestazione, inizia una trattativa tra le
dirigenze delle varie delegazioni con le proprie ambasciate, nel frattempo
vengono sequestrati dai militari egiziani i pullman che avrebbero dovuto
trasportarci al valico, accerchiando gli alberghi dove alloggiavano i
manifestanti: Si decide con una forzatura di raggiungere e presidiare le
rispettive ambasciate con mezzi di fortuna. Al no secco del governo egiziano ad
aprire il valico decidiamo di passare all’azione occupando punti strategici del
Cairo, inscenando slogan,canti striscioni.. non senza conseguenze di carattere
repressivo, infatti vengono schierati centinaia di agenti antisommossa, in
borghese e persino zelanti uomini dei servizi segreti. La carica diventa
inevitabile quando si e’ deciso di occupare la piazza piu’ importante del Cairo
(da tenere presente che il Cairo conta circa 23.000.000 di abitanti) 10
attivist@ ferit@ lievemente… La tensione non si spegne, si decide un presidio
davanti all’ambasciata israeliana per protestare contro la visita del macellaio
Netanyau al Cairo (da ricordare che ad un anno dall’operazione "piombo fuso"
costata al proletariato palestinese 1450 morti e migliaia di feriti.. Il
governo egiziano in combutta con lo stato d’Israele e gli Usa.. Decide di
chiudere il valico di Rafah e i rispettivi "tunnel" cioe’ gli unici passaggi
da dove i palestinesi di Gaza ricevono i mezzi di sostentamento, mettendo alla
fame la popolazione, come si dice "piove sul bagnato".. perche’ a soffrirne non
saranno di certo le dirigenze dei vari movimenti di liberazione….. ) tornando
ai fatti un’iniziativa rilevante e’ la partecipazione a sostegno dello sciopero
dei giornalisti egiziani con un presidio tenuto sotto il palazzo dei medesimi..
, infine presidio davanti alla sede dell’ONU, dove una delegazione e’ stata
ricevuta, ma senza risultati…..insomma l’ennesima riprova dell’inutilita’ di
istituzioni fantoccio quali l’Onu nate per movimentare capitali…. vista
quindi l’mpossibilita’ di passare il confine con l’Egitto la delegazione
Italiana decide di devolvere parte degli aiuti medici (medicinali e protesi)
destinati all’ospedale di Gaza.. ad un nosocomio il PALESTINE gestito da
palestinesi, riservandosi di consegnare il danaro raccolto dalle varie
iniziative per la prossima eventuale delegazione da decidere in Italia. Intanto
le "cupole" delle varie organizzazioni dlla GFM trattano con il governo
egiziano il passaggio di una piccola delegazione composta da 100 persone
selezionate da loro stessi,provocando forti malumori tra i manifestanti. la
trattativa si chiude con successo… i buoni partono i cattivi restano al
cairo!! un’operazione non del tutto sconosciuta ai piu’ ma sempre al quanto
efficace. c’e’ da dire che stavolta il "vertice" non ha fatto i conti con la
variabile impazzita.. cioe’ "la base” le proteste dei partecipanti costringono
gli organizzatori ad un retro front…con tanto di publiche scuse,(la piccola
delegazione partira’ in seguito con gli aiuti umanitari per volere di tutti)
inizia cosi’ un’inevitabile conflitto all’interno delle varie delegazioni…in
particolare quella Italiana ferventi guerre di parrocchie e di orticelli
caratterizzano le rimanenti ore..insomma la bandierina non l’ha piazzata
nessuno!! COSIDERAZIONI le mobilitazioni al cairo hanno consentito visibilita’
e riacceso i riflettori sulla questione Gaza ,( da ricordare che tutte le
agenzie stampa del mondo hanno riportato gli avvenimenti) positivo l’approccio
con la popolazione locale perlopiu’ solidale nonostante le minacce della
polizia. Non esiterei a definire le “10 giornate del Cairo” piu’ importanti
della marcia stessa.. L’altro aspetto positivo e’ per quel che concerne le
vicende nazionali.. cioe’ il fragoroso disintegrarsi di coordinamenti nati da
logiche stantie di prevaricazione,competizione di orticelli che nulla hanno a
che fare con la lotta di classe, insomma insomma l’ennesimo fallimentare
tentativo di ricomporre gruppi e gruppetti intorno ad un programma e’ imploso
sul nascere….La questione israelopalestinese come tutti i conflitti del mondo
nonriguarda soltanto “gli attivisti” “gli indignati” “gli illuminati” ma il
proletariato intero.. poiche’ e’ la logica del profitto a scatenare guerre e
conflitti dove muoiono i proletari e ingrassano petrolieri.trafficanti di armi,
affaristi vari…i massacri sono un’industria. A FIANCO DI TUTTI GLI SFRUTTATI
DEL MONDO CONTRO TUTTI GLI SFRUTTATORI CONTRO OGNI CONFINE E OGNI STATO
DISFATTISMO DISERZIONE