Nostra traduzione da Palestine Monitor
RAMALLAH – Ieri i giovani palestinesi, riunitisi in un gruppo chiamato
Palestinesi per la Dignità, hanno organizzato una protesta di fronte al
quartier generale dell’Autorità Palestinese, la Muqata’a, contro ciò che
definiscono “i negoziati per i negoziati”. Il 3 ed il 10 gennaio il capo della
delegazione dell’ANP, Saeb Erekat, è di nuovo tornato al tavolo dei negoziati
con Israele ad Amman, in Giordania.
Secondo Erekat gli incontri non sono una ripresa dei “colloqui di pace”, ma
piuttosto cercano di assicurare il congelamento della colonizzazione prima che
l’ANP consideri di ritornare a negoziare con Israele.
“I colloqui ad Amman sono stati organizzati per ottenere il congelamento della
colonizzazione e l’utilizzo dei confini del ’67 come base per qualsiasi
colloquio futuro.” ha detto Erekat all’AFP.
Il 14 gennaio, sotto un’intenso temporale, i palestinesi si radunano fuori
dalla Muqata’a. Gridando “Diritto al ritorno, libertà, dignità nazionale” i
manifestanti hanno espresso la loro sfiducia nei confronti dell’ANP.
La giornalista ed attivista Linah Alsaafin scrive: “I negoziati e la
normalizzazione sono stati usati negli slogan in maniera intercambiabile. Ad
esempio: “il popolo chiede la fine dei negoziati/ della normalizzazione.”
Mentre la polizia in uniforme deviava il traffico, agenti in borghese hanno
arrestato un uomo di Tulkarem, trattenendolo ed interrogandolo per due ore.
La protesta di ieri è stata la prima ad essersi tenuta fuori dal maestoso
edificio della Muqata’a che, per qualcuno, è arrivata ad impersonare
l’ingannevole autorità dell’attuale leadership palestinese.