da Nena News
L’iniziativa e’ stata anche una protesta contro i coloni
La
marcia che si é svolta il 15 maggio nel centro di Gerusalemme Est é
stato uno degli eventi organizzati dalla Rete della Società Civile (una
coalizione di associazioni che hanno sede e svolgono le loro
attività nella parte araba della città occupata nel 1967) per
commemorare la Nakba.
Circa 350 persone hanno partecipato alla visita a tre villaggi,
distrutti nel 1948 dalle milizie israeliane, in ricordo dei tanti
palestinesi uccisi o costretti a lasciare i loro villaggi e la loro
terra.
Il corteo composto da un centinaio di persone é partito dal cuore
della zona araba della città per terminare, con un sit-in nel quartiere
palestinese di Sheikh Jarrah, obiettivo degli appetiti dei coloni
israeliani.
“Dopo 62 anni (dalla Nakba, ndr) é importante continuare a lottare
per il diritto al ritorno dei profughi palestinesi”, ha dichiarato Rima
Awad, attivista della società civile, “la Nakba per noi non é mai
terminata perché nonostante Israele ci abbia preso il 68% del
territorio e noi siamo disposti a costituire lo Stato palestinese sul
rimanente 22%, le politiche di colonizzazione, esproprio, e annessione
della parte araba di Gerusalemme e della Cisgiordania non si sono mai
fermate”
La manifestazione colorata e pacifica non ha ceduto alle
provocazioni di un gruppo di coloni che hanno sventolato bandiere
israeliane e scandito slogan sionisti a pochi metri dai partecipanti.
Lunedi 17 maggio é prevista una conferenza stampa e la deposizione
di fiori davanti alla statua del milite ignoto per ricordare le
migliaia di vittime che il popolo palestinese ha subito dal 1948 ad
oggi.