Nostra traduzione da The Alternative Information Center
Oggi (10 ottobre) Abdallah Abu Rahmah, organizzatore delle proteste a Bil’in, è stato condannato ad un anno di prigione dalla corte militare di Ofer a causa della sua resistenza non violenta contro il Muro di Segregazione israeliano.
Abdallah Abu Rahmah è il coordinatore del comitato popolare di Bil’in (West Bank) contro il Muro e gli Insediamenti. E’ stato arrestato dall’esercito israeliano alle 2 di notte del 10 dicembre 2009. I militari sono entrati con la forza nella sua abitazione di Ramallah, lo hanno strappato dal letto ed è stato incarcerato nella prigione di Ofer.
Il 24 agosto Abu Rahmah è stato accusato da una corte militare israeliana di incitamento ed organizzazione di manifestazioni illegali, mentre sono decadute le accuse di lancio di pietre e detenzione di armi. Per il diritto militare israeliano l’incitamento è definito come “il tentativo, a parole o con altri mezzi, di influenzare l’opinione pubblica in una Zona dove ciò possa disturbare la pace o l’ordine pubblico” (sezione 7(a) dell’Ordinanza riguardante il divieto di attività di incitamento e di propaganda ostile (N°101), 1967) ed è sanzionabile con una pena massima di 10 anni di reclusione.
La sentenza include anche una pena di 6 mesi sospesa a meno che non venga di nuovo accusato per la reiterazione del reato, ed una multa di 5000 NIS [shekel, circa 1000 euro NdT]. L’accusa ha chiesto due anni di reclusione e fino ad ora non è chiaro se Israele ricorrerà in appello.
Secondo l’attivista israeliano Joseph Dana, che era presente all’udienza, “Nella decisione odierna il giudice ha riconosciuto che il percorso del muro è illegale secondo il diritto israeliano e quello internazionale.”
A seguito della sentenza Catherine Ashton, alto rappresentante dell’Unione Europea, ha detto che “l’Unione considera Abdallah Abu Rahmah un difensore dei diritti umani impegnato in una protesta non violenta contro il percorso della barriera di segregazione israeliana … L’Unione considera illegale il tracciato della barriera, dove essa attraversa la terra palestinese.”
“L’alto rappresentante è molto preoccupata che la possibile prigionia del signor Abu Rahmah sia destinata ad impedire a lui e agli altri palestinesi di esercitare il loro legittimo diritto a protestare in maniera non violenta contro l’esistenza delle barriere di segregazione.”
Erano presenti i diplomatici di alcuni paesi dell’Unione Europea, così come i corrispondenti dalla CNN, Al Jazeera, l’Associated Press e la Reuters.