Domenica scorsa, per la prima volta negli Stati Uniti, l’Unione degli scaricatori del porto di Oakland hanno tenuto un picchetto rifiutandosi di scaricare i beni importati in California da Israele. La protesta è stata organizzata da una coalizione di gruppi pacifisti della zona di Oakland ed è stata sostenuta dai camalli.
I circa 500 lavoratori ed i loro sostenitori hanno organizzato il concentramento di prima mattina nel porto, all’orario in cui era programmato l’arrivo della nave israeliana. […].
La nave, un cargo israeliano della Zim Lines, era attesa per le sei del mattino, ma non è mai giunta a destinazione. I manifestanti sono rimasti al molo fino in tarda serata. Hanno dichiarato che avrebbero mantenuto la presenza sul posto per assicurarsi che alla nave non fosse permesso di scaricare le merci per almeno 24 ore.
Uno degli organizzatori del presidio ha dichiarato: “Vogliamo inviare un messaggio chiaro che se commetti atti di pirateria in alto mare, se attacchi ed uccidi dei civili a sangue freddo, se costruisci un Muro dell’apartheid, se nomini un ministro razzista come Avigdor Lieberman che chiede l’espulsione di tutti i palestinesi, allora non renderemo omaggio ai vostri cargo quà nel porto di Oakland.”
L’accusa di “pirateria in alto mare” proviene dall’attacco del 31 maggio su un convoglio di aiuti umanitari in cui le forze israeliane hanno ucciso undici persone che lavoravano in organizzazioni umanitarie, tra cui un americano che provava a portare soccorso alla Striscia di Gaza sotto assedio.
L’azione di boicottaggio è una delle centinaia che hanno avuto luogo in giro per il mondo per cercare di spingere il governo israeliano a mettere fine all’occupazione della Palestina ed al suo sistema di apartheid basato su l discriminazione razziale, etnica e religiosa.