Nostra traduzione da Palestine Monitor
L’organizzazione ultraconservatrice Lehava ha iniziato una nuova campagna, emettendo la certificazione kashrut per quei ristoranti israeliani che assumono unicamente gli ebrei. Il cartello recita: “Assumiamo lavoratori ebrei e non i nemici.” Ciò riflette una paura ricorrente nella comunità ebraica ortodossa: il mescolamento interrazziale.
“L’assimilazione è sempre stata uno dei nemici del popolo ebraico” dice Baruch Marzel. Marzel è un esponente senza peli sulla lingua dell’organizzazione Lehava. Ha un’enorme ed ispida barba nera ed indossa una yarmulke. È nato a Boston, Massachussets, ma si è trasferito giovanissimo in Israele.
Marzel è un personaggio importante della comunità dell’estrema destra ebraica. È stato un attivista di rilievo del Kach (un partito ora disciolto la cui ideologia razzista permea ancora la politica israeliana). Oggi milita nel partito politico Herut, il Movimento Nazionale, e guida il Fronte Nazionale Ebraico. Vive al centro di Hebron e, come tutti i membri dell’organizzazione Lehava, si oppone con veemenza al mescolamento interrazziale.
L’Organizzazione Lehava ha un obiettivo: rendere Israele uno stato ebraico e farlo rimanere come tale. Letteralmente il loro nome signifca “fiamma” e in ebraico è l’acronimo di “Prevenzione dell’Assimilazione in Terra Santa”.
Assunzione su base razziale
Lo scorso febbraio la Lehava ha cominciato ad emettere una speciale certificazione kashrut a quei ristoranti ebraici di Gerusalemme che sceglievano di assumere solo personale ebraico. La maggior parte di queste attività sono situate in quartieri di osservanza strettamente ortodossa, dove i proprietari si aspettano che la certificazione incoraggi gli affari. Il cartello recita: “Assumiamo lavoratori ebrei e non i nemici.”
“Stiamo facendo appello ai proprietari affinchè incoraggino l’impiego di ebrei e affinchè si astengano dal dare lavoro ai gentili.” afferma Bentzi Gopstein, un’altro attivista di Lehava. Gopstein vive nell’insediamento di Kiryat Arba, vicino Hebron. “Dare lavoro agli arabi crea il problema dell’assimilazione.” aggiunge.
Un’altro attivista di Lehava spiega che la loro organizzazione è impegnata in una “lotta esistenziale per il carattere dello Stato Ebraico”. Ed aggiunge che “non intendiamo arrenderci.”
I timore riguardanti l’assimilazione sono il cuore di tutte le campagne di Lehava. L’organizzazione ha dissuaso i palazzinari ebrei di Safed dall’affittare gli appartamenti agli arabi. Hanno anche tappezzato le strade dei quartieri di Neveh Yaakov e di Pisgat Ze’ev a Gerusalemme con manifesti che mettevano in guardia le giovani ebree dai rischi provenienti dai matrimoni interraziali.
Lo scorso marzo Lehava ha fatto scalpore quando Baruch Marzel ha scritto una lettera alla cantante e modella israeliana Bar Refaeli, poichè ha sposato l’attore statunitense Leonardo DiCaprio, che non è ebreo.
“Le ho telefonato ma non mi ha risposto” ha detto Marzel. Quindi le ha scritto una lettera.
“Non è per caso che sei nata ebrea – recita la missiva – Tua nonna e la tua trisavola non si sarebbero nemmeno sognate che un giorno una delle loro discendenti decidesse di far uscire dal popolo ebraico le future generazioni della famiglia.”
La lettera continuava con un appello in cui la si implorava di ripensare alla sua relazione con DiCaprio il goym.[…]
In Israele Lehava è una delle organizzazioni di estrema destra più esplicite, ma la retorica anti-assimilazione non è roba nuova, nè limitata alla comunità ortodossa. Lo stato non riconosce il matrimonio tra i suoi cittadini arabi ed ebrei a meno che non siano eseguiti all’estero. La maggioranza delle coppie miste va a sposarsi a Cipro con il rito civile.
L’estensione alla diaspora
Per l’estrema destra la paura dell’assimilazione non è limitata ai cofini di Israele: nel 2009 il governo israeliano ha dato il via ad una campagna pubblicitaria in cui si chiedeva ai cittadini ebrei di parlare con i propri familiari ed amici all’estero, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada. “Più del 50% dei giovani della Diaspora si assimilano – recitava la pubblicità – e li perdiamo.”
La maggioranza degli ebrei che vivono in Stati Uniti e in Canada, circa 5,7 milioni, appartiene a comunità Riformate. L’Ebraismo Riformato, a differenza di quello ortodosso, non è contrario ai matrimoni misti.
L’Union for Reform Judaism ha scritto un opuscolo sui matrimoni misti e l’ha pubblicato sul proprio sito internet nordamericano. “L’ebraismo riformato si impegna a dare un’atmosfera accogliente nelle proprie congregazione. Atmosfera che abbracci e dia appoggio alle coppie interreligiose.”[…]