nostra traduzione da International Viewpoint n°434 – Marzo 2011
Ali Mustafa, Gilbert Achcar*
Ali Mustafa: Il Medio Oriente è stato a lungo considerato tra i luoghi meno probabili in cui assistere a qualcosa simile ad una rivoluzione popolare. Gli arabi in particolare sono stati tradizionalmente immaginati come politicamente deboli, indifferenti ed adesso “non ancora pronti” per la democrazia. Secondo te queste caratterizzazioni cosa suggeriscono sulla nostra conoscenza di base della regione e del suo popolo?
Gilbert Achcar: Ritengo che ora la risposta sia diventata ovvia. Gli eventi in corso hanno mandato in frantumi tutte quelle teorie che ritenevano che la democrazia non fosse parte dei “valori culturali” degli arabi o dei musulmani, e anzi che quest’ultimi fossero culturalmente propensi ai regimi dispotici, e tutte queste stupidaggini – e ce ne sono state parecchie. La maggior parte delle volte sono chiaramente razziste, orientaliste o islamofobe; possono anche essere espresse dai governanti occidentali come pretesto per accogliere i regimi dispotici, i loro migliori amici. Comunque le insurrezioni non sono una sorpresa per chiunque non abbia aderito a queste vedute “culturaliste” e che sapeva che il desiderio di democrazia e libertà è universale. Le genti di tutto il mondo sono disposte a pagare un prezzo alto per la lotta per la democrazia quando le circostanze raggiungono un punto in cui sentono che sia il momento giusto per agire. Continue reading